L’impatto delle tecnologie digitali sulla musica rock
Quando parliamo di tecnologia digitale viene istintivo pensare agli smartphone, diventati ormai parte integrante delle nostre vite, all’Internet of Things e, ovviamente, alle mille informazioni e possibilità che ci offre la rete.
Ma quanto ha impattato questa nuova era sulla musica e, soprattutto, sul rock?
Auto-tune, software specifici, piattaforme di condivisione, lettori multimediali: tutto ciò che gravita intorno a questo ambiente ha subito delle evoluzioni che hanno, in verità, il sapore di una rivoluzione, con tutto il carico di dinamiche e nuove opportunità che ne sono derivate.
La rivoluzione del settore
Facendo un bilancio delle novità che hanno invaso non solo le sale di registrazione di tutto il mondo, ma anche direttamente gli stessi artisti, non è facile orientarsi in una direzione univoca: la musica rock ha giovato o ha patito l’avvento di internet e delle tecnologie di ultima generazione?
Ogni appassionato o addetto ai lavori potrebbe dire la sua.
I software, ad esempio, hanno consentito a tutti - o quasi - di forgiare i propri brani anche sfruttando strumenti musicali “elettronici”, e con un’ottima resa; le piattaforme social o dedicate hanno permesso di dare risalto più facilmente ed economicamente alla propria produzione, senza dover per forza passare per agenzie e terze parti; attraverso servizi mail, per il trasferimento di file o di messaggistica, poi, è diventato semplicissimo scambiarsi tonnellate di Gigabyte di materiale in maniera pressoché istantanea, rendendo possibile qualcosa che, fino a qualche tempo fa, sarebbe stato difficile persino immaginare: lavorare a distanza. È ormai consuetudine persino suonare insieme e registrare interi brani o sessioni di concerto in remoto grazie alle videochiamate.
Al rovescio della medaglia, però, molti di questi aspetti possono rivelarsi anche negativi se considerati nel lungo periodo: basta pensare a tutti quei siti che consentono download (o ascolti) gratuiti, di fatto eliminando la necessità del supporto fisico che, ad oggi, è pane soltanto per i collezionisti ed i fan più sfegatati. Anche servizi freemium o a pagamento come YouTube, Spotify e iTunes hanno messo il loro carico, perché con una piccola commissione è possibile entrare in contatto con intere librerie di file, pronte a soddisfare i gusti di qualunque tipo di persona, in maniera istantanea, smart e - soprattutto - cumulativa. Un tassello che è riuscito a mettere in crisi l'industria discografica.
Nuove opportunità
Anche in uno scenario come questo, però, qualcuno è riuscito a districarsi semplicemente imparando a “cavalcare l’onda”. Niente più ricavi dalle vendite degli album?
Bene, allora si punta tutto sui concerti!
È proprio così che hanno cominciato ad avvicendarsi quelle iniziative incredibili, forgiate a base di eventi live, tour mondiali e spettacoli esclusivi: in sostanza, i lavori discografici sono diventati la “scusa” per andare in tournée.
Molte star del panorama mondiale e cult, poi, hanno trovato nuova linfa vitale nell’industria dei casinò online. Leggende come Ozzy Osbourne, Motorhead e Guns N' Roses, ad esempio, hanno autorizzato delle fantastiche slot machine che non solo portano i loro nomi, ma, nello svolgersi del gameplay, propongono i loro brani più iconici. Per tutti gli appassionati del rock che hanno bisogno della giusta ispirazione per tentare la fortuna.